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Descrizione

Sorge in posizione dominante rispetto al paese, sulla preesistente cappella del 1550 dedicata a San Bernardo.
Nel 1674 ( data posta sul frontale, sopra l'affresco della Sindone) viene ampliata, assumendo più o meno le attuali dimensioni, e dedicata a Sant’Anna, patrona dei commercianti, orafi, ricamatrici e tessitrici, ed anche delle partorienti, dei moribondi, delle vedove, degli scultori e degli straccivendoli. La cappella, quindi, doveva essere, in origine, meno ampia rispetto ad oggi: da una relazione parrocchiale del XIX secolo risulta che, quando venne edificata, era dotata di un solo altare, quello dedicato appunto a San Bernardo.

Sul frontale del porticato si trova l’affresco (datato 1664) raffigurante l’immagine della Santa Sindone, protettrice contro la peste. Il lenzuolo sacro è sorretto da Sant’Anna, San Donato, San Biagio, San Maurizio e San Magno
In seguito, e precisamente nel 1740, a cura della Compagnia di Sant’Anna, la sua unica navata venne affrescata con le scene della vita dei Santi Gioachino ed Anna, l’altare maggiore venne dedicato a quest’ultima. Nel 1776 si aggiunsero i due altari laterali, quello a sinistra ancora oggi è dedicato a San Bernardo, mentre quello a destra a San Gioachino, la Madonna del Rosario, San Maurizio, Sant’Eurosia e San Luigi Gonzaga.
Nel 1794 la cappella corse il rischio di essere trasformata in scuderia dalle truppe giacobine, ma venne salvata dal pronto intervento del vicecurato Don Lovera.
Successivamente nell’800 il Pievano Don Viani, trovando la cappella in cattive condizioni, la fece restaurare e nel 1859 la dotò di una nuova campana. (2)
Seguirono poi numerosi restauri, l’ultimo di notevole importanza è stato realizzato nel 2005 quando è stato necessario intervenire per il risanamento delle murature entro terra. Lo smantellamento della pavimentazione in graniglia ha portato alla luce la vecchia pavimentazione in cotto e pietra. Purtroppo il pessimo stato di conservazione delle mattonelle in cotto all’interno dell’aula non ne ha potuto permettere il recupero; diversamente è avvenuto per la pavimentazione della sacrestia ove il buono stato di conservazione della pietra ne ha permesso il mantenimento.(1)
Sempre nel 2005 un grande lavoro di restauro pittorico ha portato alla luce il vecchio splendore della Cappella, eliminando gli interventi più recenti e ripristinando quelli antichi; contemporaneamente è stata realizzata la nuova pavimentazione e posizionata una nuova fontana dietro la sacrestia (l'incanalatura dell'acqua risale al 1905).
Attualmente le funzioni religiose sono celebrate in questa cappella in occasione della festa patronale di Sant’Anna, i cui festeggiamenti si svolgono ogni anno la penultima domenica di luglio. La tradizione dei fuochi e dei fuochi d'artificio è stata sempre presente fin dal 1600, invero nei Registri dei Conti della Cappella risulta sempre la spesa per i "fuochi, schioppi e mortaretti".
Il luogo, molto caro agli abitanti di Robilante, è raggiungibile in pochi minuti di cammino (strada leggermente in salita) e dall’alto della collina si gode di una vista privilegiata sul centro abitato.
L’area adiacente alla cappella è dotata di attrezzatura per pic-nic.



NOTE:
1) Claudio CAMPANA, “ROBILANTE ieri ed oggi”, Edizione Martini, 1996, pag. 163 sg

Foto

Cappella di S. Anna



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